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Diario dalla cava: quando gli studenti ECAL incontrano il marmo Cristallina

testo di Natascia Finocchiaro Maurino, Fondatrice, CEO e Direttrice Artistica di Cristallina Design


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Ogni volta che li vedo arrivare, mi sorprende la stessa cosa: vengono da città diverse, parlano lingue diverse, ma quando entrano in Valle Lavizzara il silenzio li mette tutti sullo stesso piano. È come se la montagna li osservasse.


Negli scorsi giorni ho accompagnato gli studenti del Master in Luxury & Craftsmanship dell’ECAL nella cava Cristallina. Per molti di loro era la prima volta davanti a un blocco di marmo vero, vivo, non ancora tagliato né lucidato. Li guardavo sfiorare la pietra con la punta delle dita, come si tocca un tessuto pregiato per capire com’è fatto. Ed è lì che mi rendo conto di quanto sia potente questo materiale: prima ancora di essere oggetto, emoziona.


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La RSI era con noi e ha seguito questa esperienza passo dopo passo. Hanno ripreso gli sguardi curiosi, le domande tecniche, il rumore delle macchine che tagliano la roccia, gli studenti fermi ad ascoltare gli artigiani come si ascolta un racconto antico.Qui il link al servizio, per chi vuole vedere il viaggio con i propri occhi.


Perché la cava non è un luogo turistico. È il punto in cui il marmo respira.Dove capisci che niente, nel design, è davvero casuale.


Molti di questi ragazzi vengono dal mondo dell’industrial design o dell’elettronica. Sono abituati a metalli, plastica, produzioni veloci. E quando scoprono che il marmo non si controlla, ma si interpreta, qualcosa cambia nel loro modo di guardarlo. Una venatura può essere una possibilità o un limite. Una linea può diventare forma o diventare errore. Ogni blocco è un originale, senza copie.


Dalla cava ci siamo spostati nel nostro laboratorio di Biasca. È lì che le idee iniziano a prendere forma: il suono delle frese, la precisione dei tagli, la cura delle mani che levigano. Alcuni studenti si sono avvicinati ai macchinari come si guarda un’orchestra: c’è tecnologia, ma senza l’intuito dell’artigiano non esiste armonia.


Questa collaborazione con ECAL, che coltiviamo da anni, non è solo un progetto accademico.È una promessa: dimostrare che il marmo svizzero può parlare la lingua del design contemporaneo, della sostenibilità, del lusso che non esagera ma dura.

Ogni anno, da questo incontro nascono oggetti che finiscono nelle nostre collezioni, nei showroom, nelle esposizioni. Ma soprattutto nasce qualcosa di più importante: giovani designer che imparano che la materia ha un’anima. Che il marmo non è un materiale rigido, ma un compagno creativo.



Natascia Finocchiaro Maurino Fondatrice, CEO e Direttrice Artistica di Cristallina Design
Natascia Finocchiaro Maurino Fondatrice, CEO e Direttrice Artistica di Cristallina Design

Mentre li guardavo prendere appunti, fotografare, disegnare, ho pensato che ognuno di loro porterà via un frammento della cava — non fisicamente, ma nella testa. Nei prossimi mesi, in un’aula di Losanna, quelle idee diventeranno progetti e alcuni diventeranno prototipi. E poi oggetti reali, lavorati qui, tra queste montagne.

E ogni volta che nascono, è come se un pezzo di Ticino arrivasse nel mondo.



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